La Fornacella

Fornacella: “Il Viaggio di Aldo” dall’archivio fotografico di Aldo Sottani

“Il Viaggio di Aldo”

Il nostro passato, la nostra storia,

dall’ archivio fotografico di Aldo Sottani

Evento n. 43

da Sabato 13 a Domenica 21 Febbraio 2016

INAUGURAZIONE sabato 13 Febbraio 2016 ore 17.00

ORARIO DI APERTURA dalle 17.30 alle 19.30 TUTTI I GIORNI

INGRESSO LIBERO

Durante la durata della mostra vicino alla “bottega” di Aldo in Corso Italia sarà allestita una proiezione continua di oltre 200 immagini

IL VIAGGIO DI ALDO_WEB

 

Un modo per  rivedere tanti Sangiovannesi e persone che sono “passate” per la nostra città

 

ALDO SOTTANI…un Fotografo ma non solo

La mia conoscenza di Aldo risale ai primi anni 70 dello scorso secolo, quando ero cliente del suo “particolare laboratorio di calzolaio” in Corso Italia.

Pochi anni dopo, avvicinatomi alla fotografia, mi soffermavo ad osservare l’esposizione permanente di fotografie nella vetrina della sua bottega.

Il ricordo più bello che ho di lui come fotoamatore, è un ritratto fattomi nel 1978, appena assunto dall’ Amministrazione Comunale Sangiovannese come spazzino, mentre spingo il carretto.

Nel 1989 con la fondazione del fotoclub il Palazzaccio, essendo anche lui uno dei soci fondatori, il rapporto con Aldo si consolidò ulteriormente: infatti in quegli anni in cui internet ed i telefonini non esistevano, il punto di ritrovo per consegnare e ricevere comunicazioni relative al fotoclub era proprio il suo laboratorio.

I ricordi di Aldo come persona sono molti altri e anche se negli anni la tecnologia aveva cambiato il modo di comunicare, non avevo perso l’abitudine di fermarmi a vedere la sua mostra permanente e di entrare in bottega a salutarlo. Lui mi chiedeva sempre notizie di mio figlio, sempre con la solita battuta: “ il bambino, il bambino come va????”. Ci sono altri aneddoti, rimasti indelebili nella mente, come se me li avesse raccontati ieri. Tra questi il racconto di lui, ragazzino, mandato dalla mamma a fare la spesa dal Pratesi. Un cliente del negozio, vedendolo ammirare il banco, gli domandò: “Sai cosa sono quelle? Sono le paste alla crema …” e gliene offrì una.

Quando negli ultimi anni il fotoclub ha organizzato le numerose mostre della memoria, Aldo ha sempre dato il suo importante contributo, fornendoci il prezioso materiale del suo archivio per realizzarle.

Sapevo dell’importante valore dell’archivio di Aldo, ma la conferma l’ho avuta recentemente, quando suo figlio ha generosamente permesso al fotoclub di utilizzare le immagini scansionate da Aldo stesso.

A me, come a tutti i suoi amici, manca quella persona … e amiamo ricordarlo sempre a bottega, che considerava come la sua casa, a leggere L’Unità ed ascoltare Radio Radicale.

Massimo Bernacchioni

 

Quando, un paio d’anni fa, fu inaugurata presso la Casa di Masaccio una mostra d’arte contemporanea intitolata Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro, fu naturale per la cittadinanza di San Giovanni riflettere su una circostanza il cui significato non poteva certo passare inosservato: la sede di quell’esposizione e la bottega del ciabattino Aldo Sottani si trovavano l’una di fronte all’altro, in una giustapposizione geografica che parve simpatica e quasi allusiva nella sua squisita casualità. Quell’angusto bugigattolo, collocato esattamente al centro della città, era stato per più di mezzo secolo il punto nevralgico di un’intera comunità, occasione per fermarsi a fare due chiacchiere, ma anche luogo di elaborazione e di confronto, in cui ogni mattina si passavano al setaccio le pagine de «l’Unità» e gli articoli venivano commentati e ritagliati per essere appesi su quella storica parete accanto agli scatti in bianco e nero con cui Aldo Sottani ha immortalato per sessant’anni la vita di un’intera comunità. Proprio in quelle immagini risulta evidente la volontà e il bisogno di testimoniare, l’urgenza di fissare sulla pellicola il ricordo della vita vissuta ad opera di uno sguardo e di un punto di vista che non sanno mai essere freddi e distanti e che sanno cogliere ogni volta una dimensione che non è mai quella individuale e autoreferenziale, ma sempre quella collettiva e socialmente impegnata. La collezione fotografica di Aldo Sottani è dunque la cronaca della vita di un’intera comunità, ma anche la storia del vissuto e dell’umanità di un individuo che non si è limitato ad attraversare il suo tempo, ma ne ha condiviso intensamente un patrimonio di interessi, di istanze interiori e di passioni.

 

Gabriele Pasquini

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